Le assicurazioni complementari private applicano altre regole. Allo stesso modo, cassi di malattia private possono rifiutare assicurati, escludere in generale il rischio maternità e fissare parametri differenti per i premi degli uomini e delle donne. Le donne che intendono avere figli possono allora vedersi assicurare in modo differente rispetto a quelle che non vogliono o non possono più avere figli. Un’eventuale assicurazione complementare deve essere stipulata prima della gravidanza. In mancanza di tale copertura, la presa a carico di tale eventualità sarà esclusa dall’assicuratore.
Termine d’attesa
A differenza dell’assicurazione di base, quella complementare prevede un termine d’attesa: il beneficio dunque delle prestazioni complementari – se la madre è assicurata al momento della nascita (del bambino) – decorre non prima di nove o dodici mesi dopo. Determinate casse prevedono addirittura un termine d’attesa di due anni.
Aiuto in casa
Di solito, le assicurazioni complementari contribuiscono pure alle spese per un aiuto domestico, quando necessario durante la gravidanza o la convalescenza.